Nel primo trimestre 2024, secondo i dati UnionCamere Lombardia (vedi dettagli ricerca), la produzione industriale e artigiana mostra una battuta d’arresto. La variazione congiunturale per l’industria è pari a -0,3% mentre per l’artigianato la flessione è dello 0,6% con un fatturato che flette di conseguenza: -0,9% per l’industria e -1,3% per l’artigianato.
A pesare sui risultati diversi fattori, a cominciare dall’evoluzione della guerra in Ucraina con un possibile nuovo aumento dei costi dell’energia e il blocco del canale di Suez.
L’avvio dell’anno vede il comparto in frenata soprattutto a causa della debolezza della domanda interna.
Sono incoraggianti però le aspettative per il prossimo trimestre per la riduzione dell’inflazione e il possibile calo dei tassi d’interesse.
L’occupazione poi non solo tiene ma cresce. Nell’artigianato l’incremento del flusso in ingresso è più marcato (3,1%) e affiancandosi ad un rallentamento delle uscite (2,4%), porta a un saldo positivo del +0,7%.
“Le condizioni geopolitiche preoccupano ancora ma per il secondo trimestre 2024 confidiamo nella riduzione dei tassi e nell’abbassamento dei prezzi – ha specificato Gian Domenico Auricchio, Presidente di Unioncamere Lombardia – i mercati esteri per l’industria lombarda restano rilevanti e in considerazione della ripresa seppur lenta del commercio mondiale siamo fiduciosi che i numeri possano migliorare”.
“Politica monetaria e situazione geopolitica non aiutano la nostra economia, ciò nonostante, i dati in crescita dell’occupazione e la stabilità della produzione ci consentono di essere estremamente ottimisti per i prossimi mesi – ha aggiunto Guido Guidesi, Assessore allo sviluppo economico Regione Lombardia – Il nostro è un ecosistema solido, maturo e che grazie alla flessibilità riesce a dare segnali positivi in contingenze negative come quelle che stiamo vivendo. La straordinarietà lombarda si conferma nonostante i ‘freni’ sovra territoriali”.
“Restano a nostro parere confortanti gli indicatori economici del comparto artigiano malgrado il rallentamento della domanda interna – ha concluso Stefano Fugazza, Presidente CLAAI Lombardia – Si guarda con preoccupazione invece al riverbero delle crisi internazionali sui costi delle materie prime e dell’energia mentre si attendono i passi annunciati dalla BCE sulla riduzione del costo del danaro, il problema numero uno delle imprese. L’artigianato ora è chiamato ad affrontare la sfida ESG: è indispensabile individuare un percorso di accompagnamento a misura di micro-azienda. Rischiamo altrimenti di perdere un altro pezzo di Made in Italy”.